Home Tecnologia Idee per un nuovo studio medico da arredare [focus: dermatologo e ginecologo]
Tecnologia

Idee per un nuovo studio medico da arredare [focus: dermatologo e ginecologo]

Arredare non è mai facile, poiché richiede tempo, progettazione, risorse, investimenti e spese ma, tanto più in uno studio medico, occorre ricordare che un buon ambiente è un ottimo biglietto da visita per i pazienti e, proprio per questo, un setting esterno ottimale deve essere progettato in base ai dettami del benessere che abbraccia sia gli aspetti fisici che psicologici, oltre che ambientali.
Per comunicare professionalità, oltre alle qualità personali, occorre anche curare tutto ciò che compone l’ambiente di lavoro del medico: in una parola, un ambiente ergonomico e a “misura di persona”.

Progettazione dello studio medico

In questa prima fase, forse la più importante, occorre figurarsi come potrebbe essere lo studio oppure, in caso si abbia già lo spazio, come organizzarlo al meglio. Può essere utile la consulenza di un esperto (un architetto, un interior designer, ecc.) che può fornire il suo know how, anche perché le scelte effettuate in questo momento possono essere definitive e influenzare tutto ciò che seguirà.

Occorre, innanzitutto, prevedere un ambiente con almeno due locali (se si tratta di uno studio singolo) o più (se sarà uno studio associato), dei quali uno, più grande, sarà adibito a sala d’attesa e l’altro (o gli altri) allo studio medico dove avverranno le visite. In seguito, bisogna focalizzarsi sull’utenza a cui ci si rivolge, poiché non tutte le tipologie di pazienti hanno le stesse esigenze, influendo anche sull’arredamento da adottare: ad esempio, in uno studio dermatologico, affluiranno pazienti di ogni età, sia uomini che donne, mentre uno studio ginecologico sarà prevalentemente rivolto a pazienti donne.

Importante, per ogni tipo di studio medico, prestare molta attenzione all’accessibilità da parte di tutti, soprattutto di chi, per motivi di età o di disabilità, può incorrere in barriere architettoniche che vadano a limitare la sua libertà: pensare ad una rampa di accesso per facilitare l’ingresso a chi ha difficoltà a deambulare e bagni adatti anche a chi non è autosufficiente.

Altro aspetto da tenere in conto è quello dell’illuminazione, installando dei faretti a incasso al soffitto che consentano di evidenziare con la luce il paziente, mentre nella sala d’attesa possono andare bene anche delle lampade a parete, oppure una plafoniera centrale, purché si utilizzino lampade a luce calda, che contribuisce a rendere l’atmosfera più rilassante. Tutte le forme di illuminazione suggerite si possono acquistare online da Luceled.

La sala d’attesa

È il biglietto da visita dello studio, il primo luogo in cui si entra e dove si passa anche più tempo e, proprio per questo motivo, bisogna prestare particolare attenzione. Le pareti, innanzitutto, sarebbe meglio tinteggiarle con colori tenui o di bianco, che infonde tranquillità e pulizia. Meglio evitare di lasciare le pareti troppo spoglie poiché il bianco sterile può ricordare le pareti dell’ospedale, appendendo quadri con paesaggi oppure, ad esempio, in uno studio ginecologico, può essere carino utilizzare quadri con soggetti che rimandino alla maternità o alla femminilità.

Una soluzione ottimale sarebbe poter disporre di finestre che consentano l’entrata della luce naturale e anche la possibilità di cambiare aria. Se questo non fosse disponibile, è necessario predisporre un condizionatore a muro che, soprattutto nelle calde giornate estive, può alleviare l’attesa.

Fondamentale anche l’uso di poltroncine o sedie comode, con schienale, poste non troppo ravvicinate tra loro, ma al tempo stesso disposte in modo che i pazienti possano guardarsi e parlare. Al centro, oppure anche in un angolo, si può predisporre un tavolino con riviste sia di argomenti generali che di approfondimento: in uno studio dermatologico, potrebbero interessare delle riviste sulla pelle e, nel caso di uno studio ginecologico, delle riviste riguardanti la salute femminile o opuscoli sulla maternità e la menopausa.

Gradevoli alla vista sono delle piante agli angoli della stanza, che donano un tocco di colore e di ossigeno (piante come l’aloe, la palma di bamboo, la dracena o il ficus, contribuiscono a purificare l’aria).

Vi sarà poi la scrivania del front office, dove si accomoderà la segretaria, che è meglio sia larga per garantire comfort sia a chi lavora che al paziente che si interfaccia, sulla cui mensola è importante trovare una piantina oppure un cestino con delle caramelle. Se possibile, pensare anche ad un distributore dell’acqua.

L’ambulatorio

Lo studio deve essere pulito e ordinato. Importante è l’uso di armadietti con chiusura per i farmaci e per i fascicoli che garantiscano la privacy, oltre a pareti insonorizzate (sarebbe bene che in sala d’attesa non si senta ciò che viene detto all’interno). Indispensabile una scrivania con poltrona ergonomica per il medico e altre due, ben frontali, per i pazienti.

Fondamentale è anche un lavandino per potersi lavare le mani e un lettino con rotolo di carta cambiabile ad ogni paziente. Da curare molto, soprattutto in questo ambiente, è l’illuminazione, utilizzando, oltre ai suddetti faretti, anche delle lampade adatte ad una migliore ispezione medica del paziente, soprattutto dove vi è il lettino, mentre sulla scrivania può essere posizionata una lampada da tavolo.

È consigliabile la personalizzazione delle pareti con fotografie (non troppo personali) e quadri, oltre all’uso di un condizionatore e un profumatore per ambienti, dettagli che renderanno lo spazio più accogliente.

Author

admin