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A detta di molti l’Avvocato Pitorri tra i migliori avvocati per le successioni ereditarie

Cos’è il diritto ereditario o successorio? L’Avvocato Pitorri, tra i più popolari avvocati su internet, ce lo spiega nell’articolo che segue. Quando parliamo di eredità e successioni ereditarie, ci riferiamo al complesso di norme che ovviamente regolano il patrimonio di una persona dopo la sua scomparsa. Il diritto ereditario mette in atto la successione ereditaria: in maniera equa, subentrando dunque i titolari dei beni che possedeva il defunto. Ma come funziona nello specifico il diritto ereditario, così come la successione? Non è sempre così semplice.

Cos’è il diritto ereditario

Il diritto ereditario, continua l’Avvocato Pitorri, ci spiega che i rapporti trasmissibili non si estinguono al momento della morte del soggetto. Quando una persona muore, i suoi diritti patrimoniali assoluti si trasmettono ai successori, ma non i diritti personalissimi, che includono invece l’usufrutto, l’uso e l’abitazione. Nel momento in cui muore il titolare, infatti, tali diritti vengono estinti di fatto.

La successione ereditaria è ovviamente la naturale conseguenza: quando una persona decede, il trasferimento delle posizioni giuridiche avviene a titolo universale o a titolo particolare. Qual è la differenza? Nelle successioni a titolo universale l’erede subentra nella totalità dei diritti e degli obblighi che non si sono estinti con la scomparsa della persona fisica.

Invece, per quanto riguarda la successione a titolo particolare, il successore è definito legatario, e va a subentrare in situazioni specifiche, come i rapporti patrimoniali precisi e definiti del defunto.

Quali sono i tipi di successione

Generalmente sono riconosciute tre forme di successione, la testamentaria, la legittima e la necessaria. La prima è una delle più famose: il defunto ha fatto testamento e dunque le modalità saranno spiegate dal notaio. L’assegnazione del patrimonio avverrà sulla base della sua volontà.

In altri casi c’è invece la successione legittima. Si verifica nel momento in cui di fatto non c’è un testamento a cui potersi appellare. A questo proposito interviene la Legge, che individua gli eredi tra i parenti stretti del congiunto. Solitamente la successione legittima ha una funzione residuale: si applica sui beni che sono esclusi dal testamento.

Infine, la successione necessaria interviene quando la persona fisica ha fatto testamento, ma non secondo i diritti che vengono garantiti dalla Legge, soprattutto in materia dei congiunti più stretti. A quest’ultimi, infatti, spetterebbe sempre il diritto di una quota di eredità.

Ci sono poi dei casi in cui l’eredità diventa una controversia legale. Alcuni soggetti, infatti, possono perdere la capacità di succedere, soprattutto se la Legge li definisce immeritevoli di usufruire del patrimonio del defunto. Per esempio, accade nel momento in cui la Legge giudica tale soggetto per aver commesso degli atti gravi, che vanno intesi nei confronti del de cuius – che è il termine riferito alla persona defunta – o magari dei congiunti. Riceverebbe l’eredità solo in un caso: qualora il testatore lo riabilitasse nel testamento.

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